volontari clownterapia

PROGETTO “HAKUNA MATATA – VIP PERUGIA ODV”

Eccoli qui alcuni dei volti dei volontari che il prossimo mese rallegreranno le corsie del Consolata Hospital Ikonda!
Ne parliamo proprio oggi che VIP Perugia odv festeggia la Giornata Nazionale del Naso Rosso!
Quella del prossimo Giugno sarà la prima missione dei clown perugini e servirà ad organizzare tutte le prossime.
Siamo orgogliosi di poter collaborare con un’associazione di clownterapisti poiché è una novità per Ikonda, e siamo sicuri che poterà tanta allegria ai nostri cari pazienti.
Buona missione ragazzi!

CONTAINER MAGGIO 2023 (9)

È Arrivato il Container!!!

Dopo un lungo lavoro, iniziato ad ottobre del 2022 possiamo finalmente annunciare che il container è arrivato al Consolata Hospital Ikonda lo scorso 20 maggio!

La preparazione dei 60 metri cubi di container ha visto protagonisti Gianfranco, confratello dei missionari della Consolata nonché nostro consigliere e Gianpaolo, presidente della nostra associazione e storico medico volontario ad Ikonda. Più precisamente sono riusciti a raccogliere e sistemare ben 15 tonnellate di materiale!

Noi di Tanzania nel Cuore abbiamo acquistato le attrezzature per la palestra di fisioterapia e pagato oltre il 60% dei costi di viaggio-sdoganamento.

Tra il materiale sanitario raccolto ed acquistato per l’ospedale abbiamo una nuova scialitica a due braccia, due lava strumenti, nuova teleria in poliestere sterilizzabile e moltissimi strumenti chirurgici sempre per il blocco operatorio! Carrelli per le pulizie, carta monouso per i lettini-visita…insomma: ad Ikonda non vedevano l’ora di ricevere tutti questi aiuti!

Inoltre non ci siamo limitati al Consolata Hospital Ikonda: nel container è stato caricato un interno studio dentistico, donato a Padre Drazen per la missione di Dawaka; un ecografo per la missione di Pawaga gestita da Don Carlo Rotondo ed una lavatrice industriale per la missione di Bunjo con referente Padre Inverardi.

Non ci resta che augurare ai responsabili del materiale una buona sistemazione ed installazione del tutto!

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La mia Africa

La mia Africa non è immobile come lo scatto di un grande fotografo e neanche lenta come un
documentario su un paese lontano. La mia Africa non è il volo di un aereo da turismo che sorvola
territori sconfinati e non è neanche il lento movimento silenzioso che accompagna la ricerca degli
animali durante un safari. La mia Africa non è una tazza di tè al tramonto e neanche l’eleganza di
arredamenti coloniali. La mia Africa non è lo studio antropologico di popolazioni, usi e costumi o
l’analisi socio-politica del colonialismo.
La mia Africa è un mondo in movimento. Gli uomini, le donne, i bambini sono in continuo
movimento. Tutti camminano, tutti vanno verso qualcosa, qualcuno o verso qualche luogo. Qui i
nostri canoni di tempo, spazio, giorno, notte, cose da fare, da iniziare, da finire sono
completamente stravolti. Qui le nostre esigenze di organizzare la giornata, programmare gli
impegni, fare la spesa, preparare i pasti non hanno nessun significato. Si dorme e si mangia
quando si può, si compra qualcosa quando c’è qualcuno che la vende. Il concetto di salute non
coincide con la assenza di malattia o con la presenza di benessere ma solo con quello stato che ti
consente di continuare ad essere “in movimento”. Quando non si riesce più ad essere in
movimento forse si è malati. Forse. Forse non è una vera malattia, forse può passare, forse lo
stregone può aiutare.
La mia Africa è la mamma di Recho che porta la sua bambina all’Ospedale di Ikonda. Recho che
ha l’AIDS come la sua mamma e che a 18 mesi pesa 4 kg. La mamma di Recho non può
comprare il cibo per la sua bambina. La mia Africa è il papà di Ruth che non riesce a capire
perché la sua bambina è morta anche se lui l’ha portata a Ikonda e si sa che a Ikonda si fanno i
miracoli e quindi deve essere stato l’effetto della magia nera di qualche parente. La mia Africa è la
gioia di Elizabeth che dopo essersi trascinata a fatica sulle sue gambe storte per anni è riuscita
finalmente a camminare dopo un intervento chirurgico con l’aiuto di un deambulatore e con la
fisioterapia. La mia Africa è la mamma di Christian che è affetto da autismo. Hanno fatto un lungo
viaggio perché hanno saputo che qui si fanno degli esami speciali e c’è un Medico Pediatra che
può guarire Christian e invece gli esami non servono e io non posso fare niente. La mia Africa è il
papà di Prosper che quando gli chiedo quanto dista il suo villaggio per poter organizzare una
visita di controllo mi risponde, anziché con un numero di chilometri, con un numero di scellini che
corrisponde al prezzo del biglietto del viaggio, perché l’importante non è quanto è lungo il viaggio
in termini di tempo e di spazio ma avere abbastanza soldi per pagare quel viaggio per arrivare a
Ikonda dove c’è la certezza di essere curati nel miglior modo possibile e senza dover pagare la
corruzione ormai dilagante in Tanzania. La mia Africa è la mamma di Aneth che è stata morsa da
un serpente mentre giocava e muore dopo un lungo ricovero nell’ospedale di Ikonda perché non
ha ricevuto subito le cure adeguate nell’ospedale vicino al suo villaggio. Mentre il fagotto che
avvolge il corpo della bimba viene portato via dal reparto di Terapia Intensiva la mamma di Aneth
ringrazia tutti per essersi presi cura della sua bambina e spera che Dio ci benedica per quello che
abbiamo fatto. Trattengo a stento le lacrime mentre ascolto le sue parole: “quello che è successo
a Aneth è parte di qualcosa di più grande di noi, era scritto che Aneth non dovesse diventare
grande”.
La mia Africa a volte è incomprensibile e difficile da accettare.

Mamma con la propria bambina aspettano il loro turno per la visita di controllo. Villaggio Masisiwe (FILEminimizer)

Racconto di Natale – Tutta colpa della cicogna

Ho sempre pensato alle cicogne come a delle creature eleganti, buone, affidabili e soprattutto
giuste. In fin dei conti cosa c’è di più giusto della nascita di un bambino? Niente. O forse no. Di
più giusto della nascita di un bambino, c’è la nascita di un bambino nel posto giusto. Infatti col
passare del tempo ho realizzato che se la cicogna prendeva una certa direzione il bambino
nasceva in un posto dove poteva crescere felice, accudito e amato, dove poteva giocare e dove
poteva essere curato quando era malato, insomma un posto dove i suoi diritti di bambino erano
davvero importanti. Mentre, se la cicogna prendeva un’altra direzione, il bambino nasceva in un
posto dove i suoi diritti di bambino venivano ogni giorno calpestati da guerre, violenza,
sofferenze, fame, malattie.


Quando guardo i bambini ricoverati nell’ospedale di Ikonda non posso fare a meno di pensare alla
loro “bambinità” negata (il termine bambinità esiste, ne ha parlato anche l’Accademia della
Crusca) e alla profonda ingiustizia a cui questi bambini come tanti altri nel mondo sono stati
condannati.


Per questo vi chiedo di aiutare l’Ospedale di Ikonda. Aiutateci a correggere gli errori delle cicogne.


Buon Natale a tutti voi che leggete, a tutti i bambini del mondo e anche alle cicogne.
Patrizia Stasi, portata dalla cicogna nel posto giusto e Medico Pediatra a Ikonda.

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Presentazione Ufficiale dell’Associazione Tanzania nel Cuore

Sabato 8 Ottobre 2022 – Ore 17:30 – Presso SERMIG Arsenale della Pace ( Piazza Borgo Dora, 61 Torino)

Una chiacchierata insieme per raccontarvi di questa nuova associazione e della sua missione condividendo con voi sogni, speranze e spaccati di vita africani e poi…aperitivo insieme!


E’ gradita una conferma al numero 3398239865 (Clara) entro il 30 settembre

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Concerto Jazz

Domenica 16 Ottobre 2022 – Ore 17:30 – Presso il ” Salone Teatro Oratorio Maresso”

Evento di Beneficenza a favore dell’associazione Tanzania nel Cuore per Consolata Hospital Ikonda in Tanzania. Con la partecipazione speciale di Padre William e alcuni Medici Volontari dell’Associazione

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Regaliamo-ci un Sorriso

Domenica 11 Settembre 2022 – Fiuggi-

Una Parte del Ricavato andrà a chiudere il progetto con la cooperativa ” Cooperativa Agricola G. Garibaldi” Fondazione per Autistici di Roma. Il Resto verrà devoluto all’ospedale Consolata Hospital Ikonda nel sud della Tanzania per l’acquisto di attrezzature elettro-medicali.

Sarà un’occasione per presentare anche la nostra Associazione,

Progetto-senza-titolo

PROGETTO “JACARANDA”

Jacaranda è un bellissimo albero dai fiori lilla che nel periodo
della fioritura, da settembre in poi, riempie di colore le strade di
Iringa in Tanzania.

Questo meraviglioso albero ha dato il nome al
progetto nato proprio a Iringa nel 2015 dall’idea di Elisa Grazioli,
stilista trentina, e portato successivamente avanti da Laura Dal
Bosco.
L’obiettivo è quello di iniziare le donne africane all’arte della
sartoria insegnando loro un mestiere, garantendo loro uno
stipendio e quindi una migliore qualità di vita.
Tutto prende vita dai materiali africani: i kitenge colorati sono i
protagonisti assoluti. Giorgina, Cecilia e Aida, sotto la preziosa
guida di Laura, sono il cuore di questo progetto.
Jacaranda ha visto crescere professionalmente queste donne e ha
voluto sostenere attività e iniziative locali. A Tosamaganga, un
piccolo villaggio a pochi chilometri da Iringa, Jacaranda ha dato
vita a un’area giochi per i bambini dell’orfanotrofio gestito dalle
Suore Teresine e a una scuola di cucito per le ragazze.
Jacaranda ha scelto di non elargire denaro ma di sostenere le
risorse insite nelle persone attraverso interventi educativi didattici
e professionali.
Jacaranda persegue con determinazione il suo obiettivo nonostante
i tanti ostacoli tra i quali non ultimo la pandemia da SARS-Cov2
che ha drasticamente diminuito le vendite sia in Italia che in
Tanzania, e con costanza e fiducia continua a coltivare sogni e
speranze per migliorare la vita dei più deboli. Dal 2022 ha iniziato
una collaborazione con l’associazione Tanzania nel Cuore.

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Torneo di Burraco – Evento di Beneficienza

Domenica 21 Agosto dalle ore 18:00 presso la Lega Navale di Marina di Leuca si svolgerà un’evento per la nostra associazione, al fine di raccogliere fondi da destinare al CONSOLATA HOSPITAL DI IKONDA in Tanzania.

Vi aspettiamo numerosi!